Studio Associato Cartella Dri
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Via Dante

Ri-definizione di un "vuoto urbano" – Via Dante Brescia 1996

Sup. area di intervento mq. 576
Sup. coperta di progetto mq. 220
Volume fuori terra mc. 2631
Sup. netta di pavimento mq. 620

Le demolizione Piacentiniane iniziate nel ’30 hanno lasciato nella realtà, come anche nella memoria della città, questo “vuoto non finito”. La centralità dei luoghi ed i temi ad esso connessi ne hanno decretato, nel tempo, un assetto quasi stabile. La proposta progettuale si prefiggeva:
- La creazione di un “non volume”, cioè una quinta di vetro, trasparente, priva di massa visiva che vuole essere come un velo messo a protezione di un’ antica ferita, una vetrina urbana a schermatura dei contrafforti presenti. La parete vetrata, costituita da grandi lastre temprate, montate senza telaio, su morsetti, è curva per consentire di attraversare l’ allineamento delle strutture portanti, facendole trovare “all’ esterno” alla vista del passante.
- La valorizzazione e riqualificazione del percorso pedonale che si affaccia su via dante, mediante la definizione degli spazi funzionali e pavimentazioni in acciotolato che si integrano con l’ esistente in lato ovest.

Questa non struttura celebra se stessa con una grande fontana, una sfera di acqua sospesa, che viene caricata di significati simbolici (acqua, pietra di botticino, contrafforti inclinati, memoria delle demolizioni) e si propone come punto focale del cono visuale di via fratelli Porcellaga e fulcro dello snodo tra l’ asse di piazza Vittoria- via Dante Alighieri e la chiesa di S. Agata e il suo corsetto.

Lo studio Cartella Dri ha partecipato al concorso di idee in associazione con altri studi professionali con capofila l’arch. Raul Rabolli Pansera, lo studio associato Loda lo studio Arch. Giacomo Galli.

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